Piano faunistico-venatorio - Montanariello e Zottis (PD): “Regione allo sbaraglio a suon di proroghe: rattoppo sbagliato che non copre i danni della mancata programmazione ma li aggrava”

27 novembre 2020

 

(Arv) Venezia 27 nov. 2020 -    “Non solo l’ennesima proroga, addirittura la proroga della proroga. Questa maggioranza ci ha stupito con effetti speciali, ma alla fine la toppa è peggiore del buco; non risolve i ritardi della mancata programmazione, anzi li aggrava finendo per non tutelare neanche il mondo della caccia che, a parole, si dice di voler difendere. C’è la volontà di farlo il nuovo Piano faunistico venatorio o solo di annunciarlo? Se si è arrivati fin qui, con otto proroghe, è evidente che qualcosa non ha funzionato”. È quanto afferma il consigliere regionale Jonatan Montanariello del Partito Democratico, supportato dalla collega Francesca Zottis, contestando il provvedimento approvato oggi in aula che sposta la scadenza al 31 agosto 2021.

 “Siamo di fronte a uno strumento vecchio che non dà risposte a troppe questioni. Non solo non rappresenta più di una fotografia reale del Veneto, visti i tanti cambiamenti avvenuti nel territorio e nel tessuto produttivo – commentano i consiglieri -  e inoltre ci sono aspetti importanti da affrontare, come i rapporti con i proprietari dei terreni. Ma le leggi vanno fatte bene, chiediamo chiarezza e garanzie per tutti”.

“L’ulteriore slittamento della proroga da febbraio al 31 agosto p.v., è un controsenso e comporta seri problemi perché il nuovo Piano entrerebbe in collisione con il calendario venatorio, che la Giunta deve approvare per legge entro il 15 giugno p.v.. È assurdo – spiegano i consiglieri - perché la messa a regime degli strumenti di pianificazione verrebbe fatta a stagione di caccia aperta, con difficoltà operative e di gestione. Ritardo per ritardo avevamo proposto di spostare direttamente il termine a febbraio 2022, in modo da garantire la prossima stagione venatoria senza intoppi con un apposito ordine del giorno, che è stato bocciato. E così, invece, sarà il caos”, concludono Jonatan Montanariello e Francesca Zottis.